Si è tenuto oggi 29 novembre il seminario sul tema della previsione dell’inflazione “There has been an awakening”. The rise (and fall?) of inflation in the euro area”, che riapre il ciclo dei Brown Bag Lunch Meeting del Dipartimento del Tesoro, brevi incontri tecnici su temi di ricerca economica di rilevante interesse istituzionale e scientifico, tesi a favorire il dibattito tra esperti del settore sia in ambito pubblico che privato.

 

L’articolo al centro dell’incontro, realizzato dal dott. Stefano Neri, Capo del Servizio Congiuntura e Politica Monetaria delle Banca d’Italia, fa il punto sull’inflazione e sulla politica monetaria della BCE negli anni 2021 e 2023 e analizza come dal 2021 l’inflazione sia aumentata notevolmente in tutte le economie avanzate, un fenomeno attribuibile a diversi fattori tra i quali lo scoppio della pandemia di Covid-19, la riapertura delle economie e le conseguenti strozzature dell’offerta globale, nonché lo shock energetico esacerbato dal conflitto russo/ucraino. Da qui l’erosione del potere di acquisto delle famiglie, l’aumento delle rate mensili dei mutui e dei prestiti a tasso variabile dovuto all’aumento dei tassi ufficiali operato dalla Banca Centrale Europea (BCE) con un ritmo senza precedenti, e finalizzato a combattere l’inflazione.
Le famiglie a basso reddito sono state particolarmente colpite, poiché non hanno potuto tagliare i beni alimentari ed energetici, che costituiscono una parte sostanziale dei loro consumi.
Le imprese hanno trasferito i maggiori costi dei beni intermedi e dell’energia sui prezzi dei loro beni e servizi al fine di proteggere i propri margini di profitto.
L’impennata dei costi energetici ha avuto un forte impatto sulla produzione industriale nei settori ad alta intensità energetica.