IGEM è un modello di equilibrio generale dinamico di tipo medium scale pensato specificatamente per l’economia italiana. Il modello, sviluppato all’interno del Dipartimento del Tesoro e gestito da Sogei S.p.A. (IT Economia - Modelli di Previsione ed Analisi Statistiche), può essere utilizzato per valutare misure alternative di politica economica, per studiare la risposta dell’economia italiana a shock temporanei di varia natura ed anche per effettuare analisi di lungo termine (riforme strutturali).

IGEM condivide tutte le principali caratteristiche dei modelli di tipo New Keynesian (NK), come la presenza di rigidità reali e nominali, la persistenza (habit) nel consumo, costi di aggiustamento su investimenti ecc. ma si caratterizza in particolare per l’estensione e l’adattamento alla realtà italiana del mercato del lavoro, dove convivono forme contrattuali e figure professionali fortemente eterogenee. Questa eterogeneità è un fattore essenziale nel cogliere alcuni meccanismi chiave di trasmissione delle politiche fiscali ed i conseguenti effetti su prodotto ed occupazione. In questo senso il modello si presenta come uno strumento molto flessibile per effettuare esercizi di simulazione sul mercato del lavoro poiché esso incorpora in modo accurato l’eterogeneità comportamentale delle figure contrattuali che lo animano, con conseguente caratterizzazione dei diversi circuiti attraverso cui avviene la scelta del salario e del livello di occupazione.

In particolare, nel modello convivono tre tipi di lavoratori, distinti per tipologia contrattuale: (i) i lavoratori dipendenti (di tipo qualificato e non qualificato) ovvero quelli che posseggono un contratto di lavoro stabile e duraturo (tipicamente, i dipendenti di una azienda); (ii) i lavoratori atipici caratterizzati da una forma contrattuale ‘flessibile’ ovvero da un contratto di lavoro temporaneo; (iii) gli autonomi ovvero coloro che svolgono attività lavorativa senza rapporto di subordinazione (liberi professionisti, commercianti ecc.).

Assumere e licenziare lavoratori dipendenti è molto costoso: la presenza di forze sindacali rende i salari dei lavoratori dipendenti soggetti a forte rigidità, con conseguente effetto sulla loro occupazione. Al contrario, gli atipici ed autonomi che hanno bassi costi di assunzione e di licenziamento e che non sono soggetti a contrattazione sindacale, risultano essere la componente più volatile della forza lavoro.

Coerentemente con questa differenziazione il modello è dotato di un ricco set di leve fiscali (tassazione, sussidi ecc.) ed è, quindi, potenzialmente in grado di valutare un ampio raggio di riforme strutturali volte allo stimolo dell’occupazione, come ad esempio, il tax shift tra varie categorie di lavoratori o lo spostamento del carico contributivo dalla tassazione del lavoro al consumo.

Strettamente connessa con la disaggregazione del mercato del lavoro è la distinzione dei consumatori-famiglie in ricardiani e non ricardiani. Questa distinzione, piuttosto comune nei modelli di equilibrio generale di questo tipo, è necessaria per replicare alcune regolarità empiriche. Nel caso di IGEM questa differenziazione è necessaria anche per legare le scelte di lavoro (eterogeneo) con quelle di spesa degli agenti. Infatti, la forma contrattuale ha comprensibilmente un effetto anche sulle scelte di consumo. Nel modello si suppone che i lavoratori dipendenti ed autonomi, non avendo vincoli di liquidità e potendo contare su un reddito permanente, possono allocare la loro ricchezza nel tempo pianificando le scelte di consumo (ricardian consumers); i lavoratori atipici, invece, non avendo un lavoro stabile, hanno difficoltà ad accedere ai mercati finanziari: la loro scelta di consumo si dovrà concretizzare necessariamente nella spesa di quello che guadagnano dal lavoro (non ricardian consumers).

Grazie alla flessibilità con cui è stato costruito, questa ulteriore differenziazione permette di simulare una vasta gamma di misure di politica economica anche dal lato della domanda e di replicare i principali fatti stilizzati in linea con la letteratura corrente.